La Polizia Penitenziaria dai piccoli ricoverati all’Ospedale Murri di Fermo

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30 giugno 2014 - Un incontro di sorrisi e di generosità, un momento di sollievo per i piccoli che si trovano a vivere giorni di difficoltà. In occasione dei festeggiamenti per il Santo Patrono della Polizia Penitenziaria, San Basilide, il comandante Roberto Fiori, accompagnato da una rappresentanza degli Agenti in forza al carcere di Fermo, ha voluto organizzare un piccolo evento che desse significato alla giornata. L’appuntamento, che ha avuto anche il pieno appoggio del direttore della Casa circondariale, Eleonora Consoli, e della Direzione sanitaria dell’ospedale, era al reparto di Pediatria, nelle borse degli agenti giocattoli e dolci, bandierine e cappellini, offerte dalla stessa Polizia Penitenziaria e da alcuni negozianti di Porto San Giorgio. Una comitiva colorata e rumorosa quella che si è presentata in corsia, a precedere gli agenti tre clown, ‘professioniste della risata’ dell’associazione Magicabula.

Sono le ragazze che hanno frequentato un apposito corso di formazione per imparare a portare risate tra i lettini di un ospedale, tra i piccoli che in quei lettini sono costretti a stare, scoprendo ciascuna il proprio stile e il naso rosso che meglio si adatta al loro carattere.

Il primario del reparto, Monaldo Caferri, ha sottolineato: “Per noi è sempre una festa quando si ha voglia di venire a trovarci, quando si vivono momenti di festa che per questi piccoli sono importanti. È stato veramente un momento di grande leggerezza e importanza e vorrei ringraziare la Polizia Penitenziaria di Fermo che ci ha fatto questo regalo”.

Un reparto pieno di disegni e di emozione quello di pediatria, grazie alla buona volontà del personale e all’aiuto dei clown, in attesa del prossimo trasloco che porterà pediatria nell’ala ristrutturata dell’ospedale. “Per noi è stato un giorno veramente importante, ha spiegato il comandante Fiori, abbiamo voluto dare un segnale di vicinanza a questo reparto, condividere con questi bambini e coi loro genitori questa nostra festa”.