Regolamento

Il Comitato,
secondo gli obiettivi e le direttive contenute negli articoli 3, 4, 35, 36, 37, 97 della Costituzione, nella direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 maggio 2003, nella L. n. 300 del 20 maggio 1970, nella L. n.53 del 8 marzo 2000, nel D.Lgs n. 151 del 26 marzo 2001, nel D.Lgs n. 165 del 30 marzo 2001, nel D.P.R. n. 487 del 9 maggio 1994, nel D.Lgs. n. 198 dell’11 aprile 2006, nei Contratti Collettivi nazionali di lavoro relativi al personale del Corpo di polizia penitenziaria, nella Decisone n.771/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006, nella Direttiva 2006/54/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006, nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 maggio 2007 e in conformità a tutta la normativa di settore,

  • adotta ogni iniziativa utile nell’ambito delle proprie competenze;
  • formula proposte sulle questioni generali relative all’attuazione degli obiettivi della parità e delle pari opportunità, nonché per lo sviluppo e il perfezionamento della legislazione vigente che direttamente incide sulle condizioni di lavoro delle donne e degli uomini del comparto sicurezza;
  • promuove e svolge indagini conoscitive, ricerche ed analisi necessarie ad individuare misure adatte a creare condizioni di pari opportunità tra i lavoratori del Corpo di polizia penitenziaria. A tale scopo può avvalersi di rappresentanti e/o esperti dell’Amministrazione o esterni ad essa;
  • cura la diffusione della conoscenza della normativa a tutela della pari opportunità per il tramite di documenti o di iniziative seminariali anche in sede decentrata;
  • esprime pareri e formula proposte per favorire l’effettiva parità uomo donna, con particolare riferimento alle politiche di reclutamento e di gestione del personale;
  • promuove azione positive, attraverso l’adozione di un piano annuale e triennale, per la rimozione delle discriminazioni pregresse o di situazioni di squilibrio nelle posizioni di uomini e donne in relazione allo stato delle assunzioni, della formazione e della promozione professionale, delle condizioni di lavoro e retributive;
  • promuove l’inserimento delle donne nei settori e nei livelli professionali nei quali esse sono sottorappresentate, favorendo il riequilibrio della presenza femminile nelle attività e nelle posizioni gerarchiche, ove sussista un divario fra generi;
  • favorisce politiche di conciliazione tra responsabilità professionale e familiari attraverso azioni che prendano in considerazione le differenti condizioni e situazioni delle donne e degli uomini di polizia penitenziaria all’interno dell’Amministrazione, ponendo al centro dell’attenzione la persona e contemperando le esigenze dell’organizzazione con quelle dei dipendenti;
  • definisce appropriati moduli formativi sulle politiche delle pari opportunità da proporre ai competenti Uffici perché siano inseriti in tutti i programmi formativi;
  • promuove analisi che mettano in evidenza la ripartizione quantitativa e qualitativa del bilancio rispetto alle tematiche di genere;
  • monitora sull’utilizzo di linguaggi discriminatori in tutti i documenti di lavoro;
  • esprime pareri sul codice di condotta contro le molestie sessuali e propone iniziative dirette a prevenirle;
  • esprime pareri in merito alle situazioni portate all’attenzione del CPO da parte dei singoli dipendenti in ordine problematiche di competenza del comitato stesso;
  • designa i componenti del Comitato da inviare in missione per l’espletamento di incarichi esterni;
  • sollecita la nomina di referenti sulla materia, in ogni Provveditorato, con compiti di raccordo con il CPO e di impulso, coordinamento delle iniziative che verrà promosse dal comitato.