Russo a personale Dap: “Mostriamo nostro vero volto”

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2023
Capo D.A.P. Giovanni Russo
Capo D.A.P. Giovanni Russo

 

Il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Russo, ha indirizzato oggi un messaggio “alle donne e agli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria, al personale tutto del comparto funzioni centrali e ai dirigenti dell’intera Amministrazione”.

Ecco il testo del messaggio.

Sono arrivato al Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria soltanto dieci giorni fa, per ricoprire questo incarico prestigioso e di grande responsabilità e l’accoglienza e la disponibilità delle tante persone che ho fin qui incontrato mi hanno confermato che potrò realizzare gli ambiziosi obiettivi di rinnovamento che da più parti vengono fondatamente richiesti.

Ho intrapreso un percorso che mi auguro possa essere lungo e fruttuoso e sto muovendo i primi passi in una realtà che, pur se conosciuta in alcuni aspetti legati al mio precedente lavoro, so essere molto complessa e articolata.

So per certo che non potrò prescindere dall’apporto essenziale di tutto il personale dell’Amministrazione, che mi onoro di dirigere, ed è per questo che rivolgo questo breve messaggio di saluto alle donne e agli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria, al personale tutto del comparto funzioni centrali e ai dirigenti dell’intera Amministrazione.

Ho acquisito la consapevolezza, in questi giorni, di trovarmi in una realtà amministrativa altamente qualificata e intendo valorizzare ulteriormente le esperienze, le competenze e le professionalità presenti nell’Amministrazione.

Ho constatato straordinaria abnegazione, entusiastico spirito di servizio e convinta adesione ai principi istituzionali che trovano il loro fondamento nella Carta costituzionale.

Tutto ciò contrasta enormemente con la generale visione che si ha del lavoro svolto dagli operatori penitenziari, perchè mediaticamente – nel tempo – si è teso a evidenziare ed enfatizzare solo gli aspetti negativi del sistema, senza alcuna testimonianza delle innumerevoli iniziative positive.

Una narrazione fuorviata e fuorviante che sarà mio compito provare a modificare alimentando il senso di appartenenza all’Amministrazione, quale motore dell’azione amministrativa nel suo complesso.

Il nostro sistema penitenziario per molti profili assurge a modello per diversi Paesi europei e di questo dobbiamo essere fieri, considerandolo come ulteriore stimolo per rendere più efficace l’organizzazione del nostro lavoro e il modo di rappresentarlo.

Dobbiamo far sì che le persone affidate alla nostra custodia possano intraprendere efficaci percorsi di recupero e rieducazione. Ma dobbiamo fare altrettanto per garantire massima sicurezza a tutti coloro che operano nel sistema e a tutta la collettività esterna.

Dobbiamo, tutti insieme, pretendere il riconoscimento del nostro vero volto, mettendo in campo tanta passione e tanta umanità, dimostrando di saper impiegare anche le più innovative tecnologie, nell’ovvio rispetto dei diritti riconosciuti dall’ordinamento meritevoli di tutela.

Non mi piace immaginare una comunità organizzata in modo ottusamente gerarchico. Preferisco applicare il principio della responsabilità, dove il comportamento di ciascuno sia strumento per il raggiungimento di un obiettivo comune.

Sono sicuro che sapremo trovare una grande sintonia e un nuovo entusiasmo, che si tradurranno in  proficuo modo di lavorare e di intenderci.

Nell’assicurare la massima disponibilità a tutti per un confronto fattivo, auguro buon lavoro a ciascuno di voi.